A cura del Prof. Avv. Fabrizio Carbonetti
In qualche modo la finanza si muove secondo logiche fisiche proprie del polline su uno specchio d’acqua, il moto browniano.
Ma oggi la svolta sostenibile ribalta la prospettiva: è la finanza che deve avere la forza di intervenire sull’ecosistema globale.
In molti sostengono che gli esiti di COP26 sono stati sotto questo profilo deludenti. La così detta terza gamba degli Accordi di Parigi del 2015, dedicata appunto agli investimenti, è stata quella più critica nei dialoghi di Glasgow.
L’appuntamento con la concreta immissione delle nuove – necessarie – risorse finanziarie nel ciclo economico a supporto della svolta sostenibile non è tuttavia tramontato, solo rinviato. Sarà necessario sciogliere diversi nodi, tra cui dare un significato univoco al concetto stesso di finanza climatica.